"Figura alla finestra" è un'opera originale di Antonio Mignozzi, realizzata con la tecnica caratteristica dell'artista: un affresco su tela preparato con impasto materico che ricorda intonazioni antiche, segni graffiati e superfici vissute. La figura frontale, definita da linee essenziali e uno sguardo sospeso, è tipica della fase più matura di Mignozzi, attiva tra gli anni Settanta e Ottanta. L'opera presenta la firma frontale e, sul retro, il titolo manoscritto ed il timbro dell'artista, elementi che rafforzano la provenienza e l'autenticità. L'artista, nato nel 1942, studia tra Bari, Roma e Milano, completando la formazione all'Accademia di Brera sotto Marino Marini. Ha esposto in numerose personali in Italia e in Svizzera (Milano, Brescia, Locarno, Verbania) e ha partecipato a collettive ottenendo vari riconoscimenti negli anni Settanta e Ottanta. La sua ricerca fonda memoria, materia e segno, con un linguaggio sospeso tra figurazione e astrazione. Quest'opera, incorniciata in Modo elegante, è ideale sia per collezionisti di arte contemporanea italiana sia per interni dal gusto poetico e materico. Antonio Mignozzi nasce nel 1942 a Trebisacce (CS), ha studiato all'Accademia di Brera a Milano, vive e lavora a Verbania dal 1973. La sua pratica pittorica indaga la memoria visiva, la materia e la sospensione del tempo tra figurazione e astrazione. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre personali a Milano, Brescia, Locarno e Verbania, e sono presenti nei cataloghi specializzati d'asta. Il mercato attuale dell'artista segnala passaggi che si collocano in fasce modeste, rendendo quest'opera un'opportunità interessante per collezionisti di ricerca o per ambienti di design contemporaneo. Mignozzi utilizza una tecnica peculiare - spesso definita "simile all'affresco" - in cui impasta terre, colle e pigmenti naturali, prelevati anche direttamente dal suo territorio d'origine. Le sue superfici si presentano come intonaci antichi, frammenti staccati, evocando i graffiti delle caverne fino all'arte paleocristiana e a quella del Novecento italiano: un linguaggio che ricerca la materia, l'archeologia del segno, l'essenzialità formale. Dal punto di vista stilistico, le opere presentano figure lievemente astratte, frontali, con una forza espressiva tranquilla ma intensa; si avverte una continuità con la lezione di Giotto e Masaccio per la restituzione della materialità della pittura e del muro.