28.10.2019

Consigli e tendenze

Il design a tavola

Ogni oggetto che ci circonda è un prodotto più o meno riuscito di design, ma sapete quali sono i pezzi con cui nel tempo i designer si sono misurati con più assiduità? Stoviglie, piatti, posate e bicchieri, perché anche a tavola l'occhio vuole la sua parte.

Si sa, noi italiani siamo i primi per quanto riguarda la convivialità anche perché il cibo ricopre un grande ruolo nella nostra cultura e nelle nostre tradizioni. Ma quello che davvero ci distingue è il fatto che la tavola è il luogo dove ci raccogliamo e ci intratteniamo al di là della semplice idea di sfamarsi. Per questo il design, il cui scopo ultimo è quello di migliorare la nostra vita, è molto importante anche a tavola.

Il grande Giò Ponti diceva che un designer dovrebbe essere in grado di disegnare da un cucchiaio a un grattacielo, ponendo proprio il più semplice degli arredi della tavola come punto basilare per un attività di progettazione. Pensandoci bene i mobili, le sedie e i complementi per abbellire la tavola non sono altro che forme semplici con cui un designer può cimentarsi. 

Brand come Alessi hanno trovato nella tavola un campo infinito di sperimentazione e hanno collaborato con grandi designer quali Luigi Caccia Dominioni e i fratelli Castiglioni. Significativa l'attenzione che Piero Fornasetti ha dedicato a piatti e stoviglie che, abbelliti come vere opera d'arte con tanto di decorazioni in oro, oggi non sono più pezzi di servizio, ma piuttosto elementi da collezione. 

Ma c'è di più, oggi è nata una nuova figura professionale per rinforzare lo stretto legame tra la tavola e il design: il Food designer, ovvero colui che si occupa della progettazione applicata al cibo. Questa disciplina che si colloca tra cucina e ideazione, non è soltanto dedicata all'arte della mise-en-place, ma piuttosto si occupa di revisionare e rinnovare il modo in cui marchi alimentari, prodotti di packaging e prodotti beverage si presentano ai nostri occhi.

Tutto ciò si basa sulla semplice emozione  suscitata dall'assaggio di un buon piatto, un'esperienza che chiunque può provare. Il grande Massimo Vignelli - il designer italiano che ha progetto tra le altre cose la mappa della metropolitana di New York - diceva che il buon design, o "Good design", è un linguaggio piuttosto che uno stile, ed è forse per questo che gli oggetti che usiamo quotidianamente a tavola sono tra gli oggetti più disegnati e ripensati al mondo. Portare più design alla nostra tavola significa arricchire la nostra esperienza culinaria, avere un'attenzione estetica per ogni dettaglio, ma soprattutto curare il nostro linguaggio culturale.