12.11.2020

Consigli e tendenze

5 consigli per ridurre gli sprechi facendo shopping online

Tutti ne parlano e (quasi) tutti sono d'accordo, è il arrivato il momento di cambiare il nostro stile di vita mettendo al primo posto il pianeta e adottando una condotta più sostenibile. Ma come fare? Partiamo dallo shopping online, scopri con noi 5 passi per diventare un consumatore più responsabile.

Che lo si voglia o meno, l’e-commerce sta prendendo sempre più il largo come soluzione d’acquisto facile ed efficiente. Ma che impatto hanno i nostri acquisti online sul pianeta? Le ultime ricerche ci fanno notare che il cosiddetto “brick and click” è la soluzione più ecologica per l’ambiente e quella che garantisce sia al venditore che al consumatore la migliore esperienza. Questo significa che dovremmo sempre privilegiare un sistema d'acquisto ibrido quando compriamo online, ovvero scegliere di comprare da chi dispone di un negozio fisico, ma anche di una rete di canali online dedicati alla distribuzione. 

La diffusione di una corretta cultura del consumo dunque è la vera chiave di volta per il futuro della terra. Le generazioni emergenti sembrano essere più sensibili al problema ecologico, ma non sempre è facile trovare applicazioni pratiche per dare il proprio contributo. Ecco perché questa settimana intOndo vi segnala 5 suggerimenti pratici per ridurre gli sprechi quando si fanno acquisti online.

  1. No, agli acquisti fast.

Il rapido sviluppo dello shopping online ha portato anche alla diffusione di un consumo veloce e poco riflessivo. Fast food, fast fashion, fast delivery, sono tutti figli di questa tendenza che incoraggia a comprare più di quello che ci serve veramente. E' facile: si riempe il carrello online senza pensarci troppo, si clicca, la merce viene consegnata direttamente alla nostra porta e, dopo averla provata, la si può comodamente rimandare al mittente, ma provocando il doppio dell’inquinamento…. Il primo consiglio è dunque quello di pensare bene ai proprio acquisti: se siete, per esempio, in cerca di un tavolo per la vostra cucina, fate una buona ricerca online, prendete bene le misure, e prendetevi anche qualche giorno in più per confermare la vostra scelta e magari scegliere anche le sedie da abbinarci in modo da fare un unico acquisto, un unico pacco e un’unica spedizione.

  1. La regola delle “4 R”

Il nostro secondo consiglio si sintetizza nella regola delle “4 R”, che potrebbe anche diventare 5 considerando il suggerimento che vi abbiamo dato prima: riflettete prima di comprare. Comunque l’idea di base è quella di tener sempre a mente che comprare un oggetto nuovo non è sempre l’unica soluzione e che comprare un oggetto monouso è sbagliato. Le "4 R" ci invitano a: ridurre i consumi energetici attraverso il riutilizzo, il restauro e il riciclo di materiali già esistenti. Non dobbiamo certo dirlo noi, ma il vintage è diventato oggi non solo una moda, ma un vero e proprio stile di vita. Investire in un mobile di buona manifattura anni ‘50 o in una lampada anni ‘70 è un modo semplice per fare un favore all’ambiente - quello esterno, ma anche quello che creiamo dentro casa. Le opzioni sono tantissime, basta un clic, intOndo.com ne è la prova vivente. 

  1. Spedizione consapevole

Quando acquistiamo un oggetto online dobbiamo sempre mettere in conto la spedizione. Non si tratta solo di un tema di costo, nel momento in cui selezioniamo il nostro metodo prescelto, abbiamo la possibilità di fare una scelta più o meno green. Non pensiamo dunque soltanto al prezzo del servizio o alla tempistica di consegna quando selezioniamo l'apposito campo, ma responsabilizziamo questa scelta tenendo sempre presente che selezionando la spedizione più veloce è molto probabile che si sprechi di più. Molti siti oggi suggeriscono quale metodo di spedizione è il più sostenibile, ovvero permette al venditore e al servizio logistico di ottimizzare il carico, sprecando meno sia sul packaging che sul trasporto.

  1. Documentarsi prima di acquistare

Ogni acquisto dovrebbe cominciare con un approfondimento del prodotto: non solo come è fatto, chi lo ha disegnato e chi lo vende, ma anche quali sono le caratteristiche della sua catena di produzione. Esistono ormai una serie di siti e applicazioni per smart phones che certificano le aziende produttrici di beni di consumo: basta inserire il nome di un marchio per capire quanto etico sia. Invece di scegliere il primo brand che ci viene in mente - di solito quello che ci ha bombardato di più con la pubblicità online - pensiamo a privilegiare i marchi che mettono al primo posto la difesa dell’ambiente e del lavoro.

  1. Acquisti vicini a te e, possibilmente, vintage

Ripensare lo shopping in chiave eco-sostenibile significa anche fare i conti con le distanze che un oggetto percorre per raggiungerci, o quelle che noi percorriamo per raggiugerlo. In questo senso l’online shopping può essere un’arma a doppio taglio: da una parte scegliendo un bene di consumo online risparmiamo l’energia che ci vorrebbe per vedere o provare quell’oggetto in persona, dall’altra può capitare che la nostra scelta cada su una merce che si trova a chilometri e chilometri di distanza, quando il nostro vicino, o il negozio sotto casa, ne potrebbe avere una simile. Per questo vi consigliamo sempre di inserire la vostra posizione tra i campi di ricerca, di sostenere i piccoli negozianti e di dare una seconda chance all’usato utilizzando piattaforme e-commerce affidabili che facilitano i passaggi di mano.