26.02.2019

Consigli e tendenze

La moda che guarda al design

Tra le operette morali di Leopardi, ce n'è sempre stata una che noi di intOndo abbiamo prediletto: è il dialogo tra la moda e la morte, dove le due protagoniste sono sorelle in quanto nascono entrambe dalla caducità. Per quanto questo aspetto negativo sia vero, c’è da dire a loro favore che entrambe inducono al cambiamento e alla trasformazione. Viene da pensare alle parole dello studioso fisico Antoine-Laurent de Lavoisier: “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.

E così, la moda che ogni 6 mesi propone nuovi trend, colori e tessuti, è alla continua ricerca di ispirazioni tratte da qualsiasi ambito. Nel mondo della moda e del design sono sempre più presenti contaminazioni e influenze, a partire da product designers ed architetti che collaborano con i brand affermati. Basti pensare al lavoro di qualche anno fa di Zaha Hadid insieme a Lacoste, oppure alla collaborazione tra Philippe Starck e Ballantyne, arrivando fino a progetti più recenti, anche con brand di fast fashion, come la collaborazione di Uniqlo con la fondazione Eames, che è risultata nelle t-shirt stampate con le sedie disegnate dai coniugi Charles e Ray.

Ultimamente la collaborazione che troviamo più interessante è stata quella dello stilista belga Dries Van Noten, che per la spring summer 2019 ha presentato un’intera collezione con tessuti e stampe di Verner Panton.

Lo stesso designer ha descritto così la sua collezione: “Volevo una collezione che fosse fresca, che riguardasse il colore. Così abbiamo contattato la sua fondazione, ed abbiamo usato le sue stampe, giocando sulle proporzioni”, ogni capo della collezione con una stampa di Panton, avrà una seconda etichetta.

Ma Dries Van Noten non è l’unico brand ad aver collaborato con un brand di design, Prada per esempio ha recentemente proposto una riedizione di uno dei primi pezzi gonfiabili Verpan, un pouf progettato nel 1960. E’ un chiaro esempio della curiosità, della ricerca e dell’approccio moderno dei designer di moda.

Gli oggetti o i vestiti che entrano nei musei e i pezzi di design che diventano icone di un periodo o di uno stile, riescono dunque a vincere le caratteristiche intrinseche della moda e della morte, superando quella caducità descritta da Leopardi. Questi oggetti diventano senza tempo ed entrano a far parte della nostra memoria collettiva. Nell'investire su un pezzo vintage dunque non solo possiamo ritrovare una testimonianza di un certo periodo, con l'unicità dei suoi materiali, dei colori e delle lavorazioni, ma possiamo anche star certi che non stiamo puntando solo su una moda, o un ricordo, ma su l'immortalità.