6 Sedie La Quinta in acciaio e metallo di Mario Botta per Alias, 1985

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Descrizione dell'oggetto

Set di sei sedie Quinta, con struttura in tondino d'acciaio nero, seduta e schienale in lamiera forata piegata. Disegnata da Mario Botta per Alias nel 1985 (questa sedia non è più in produzione). La sedia Quinta è un'architettura su cui ci si può sedere, questo design mostra chiaramente l'ispirazione di designer iconici come Le Corbusier, Louis Kahn e Carlo Scarpa, un esemplare di questa sedia iconica è anche esposto al Museum of Modern Art. Mario Botta è nato nel 1943 a Mendrisio. Dopo aver lavorato come apprendista disegnatore per l'architetto luganese Tita Carloni, si trasferisce prima a Milano e poi a Venezia, dove si iscrive alla facoltà di Architettura dello IUAV. Terminato il corso di laurea nel 1969 con una tesi tenuta da Carlo Scarpa - dopo aver conosciuto Le Corbusier e Louis Kahn, che in seguito saranno fonte di ispirazione - torna in Svizzera per aprire un proprio studio professionale, che all'epoca si occupava principalmente di abitazioni private unifamiliari. Tra queste, le ville di Riva San Vitale (1971-1973), Ligornetto (1975-1976) e Morbio Superiore (1982-1983), in cui Botta tratta il tema della casa come rifugio, che protegge e rassicura i suoi abitanti. Si tratta di edifici dal carattere ironico e, in un certo senso, monumentale, ottenuto ad esempio (nel caso di Morbio) attraverso rigorose composizioni simmetriche e un particolare uso di blocchi di cemento grezzo disposti in modo lineare e alternati a strisce di mattoni argentati che, al contrario, sono disposti a 45 gradi. Parzialmente scavata nella collina, la villa è caratterizzata anche da un tema particolarmente caro a Botta e già esplorato in Riva San Vitale: la netta distinzione tra pieni e vuoti, che sembrano essere stati scavati dall'edificio. Tra il 1980 e il 1990, Botta frequenta artisti e intellettuali di ogni estrazione e compie numerosi e lunghi viaggi all'estero. Insieme a Gabriele Basilico ed Edoardo Sanguinetti pubblica "La Casa Rotonda" e stringe amicizia con Max Huber, Nicki de Saint Phalle, Dante Isella, Harld Szeemann, Robert Frank e Alberto Flammer. Nel 1986 il MoMA di New York gli dedica una mostra personale e l'architetto svizzero riceve i primi incarichi per edifici pubblici e dall'estero, esordendo con il Centro culturale di Chambéry (1984-1987). In Giappone, su un impegnativo lotto triangolare di soli centosessanta metri quadrati, spazio residuo dell'apertura di una nuova autostrada, Botta costruisce un piccolo edificio che, con la sua chiarezza e forza d'immagine, cerca di distinguersi in mezzo al caos che lo circonda, grazie a una spessa cortina muraria innalzata sulla facciata principale, in cui lastre di marmo grigio sono attraversate da fessure orizzontali che erodono gli angoli e annullano la percezione del numero di piani che compongono il museo. La chiesa di Mongo è invece il primo passo di una lunga serie di luoghi di culto, tra cui i progetti per le chiese di Pordenone (1987-1992) e Sartiana (1987-1995), per la cattedrale di Evry (1988-1995), per la basilica di Santa Maria degli Angeli sul Mont Tamaro (1990-1996), per la chiesa Giovanni XXII a Seriate (1994-2000) e per la sinagoga Cymbalista a Tel Aviv (1996-1998). In ognuna di queste opere, la luce gioca un ruolo predominante come generatore primario dello spazio e misura della definizione del tempo che passa con le varie fasi del giorno, dei mesi e delle stagioni. La luce è comunque il principale elemento simbolico, rappresentando attraverso le sue variazioni l'inquietudine dell'uomo di fronte alla perfezione divina. In questo stesso periodo, si è svolta la programmazione per la costruzione di una nuova Scuola di Architettura, l'Accademia di Mendrisio. Inaugurata nel 1996, offre un approccio didattico alternativo rispetto al sistema universitario svizzero, in cui un ruolo importante è svolto dalle materie umanistiche e da un nutrito gruppo di professori di fama internazionale: da Rykwert a Benevolo, Burkhart, Campos Baeza, Dal Co, Frampton, Mendes da Rocha e Zumthor. Recentemente, l'attività di Botta - come quella di molte altre archistar - si è spostata verso l'Estremo Oriente, grazie a progetti come il Leeum - museo d'arte sponsorizzato da Samsung e completato a Seul nel 2004 - l'hotel Twelve a Shanghai (2006-2012) e le due sedi della Tata in India (1996-2003). Con il completamento del campus dell'Accademia di Mendrisio è iniziata la costruzione del "Teatro dell'Architettura", inaugurato nel 2018. Oltre all'attività di architetto, Botta lavora anche - in modo meno intenso - come designer, disegnando ad esempio la sedia Quarta (1984) e il tavolo Terzo (1983). All'architetto svizzero si deve anche l'istituzione del BSI Architectural Award, finanziato dalla Banca BSI di Lugano, che viene assegnato a designer di età inferiore ai cinquant'anni.

ID: 6186-1683119985-62740

Dettagli sull'oggetto

Black
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Colore

Metallo

Materiale

Buono

Condizione

Italiano

Origine

80-90

Periodo

Mario Botta

Designer

1

Quantità

Misure dell'oggetto

94 cm

Altezza

56 cm

Larghezza

45 cm

Profondità


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