03.02.2020

Consigli e tendenze

Geometrie, arredi vintage e tanto colore

Per chi possiede un animo retrò, accostare i mobili vintage ai pattern geometrici di carte da parati, tessuti o pitture murali, continua a essere un trend degli ultimi anni: aumentano le fantasie e i motivi proposti dai brand di carte da parati contemporanei, che si ispirano ai motivi di tessuti e arredi vintage da collezione.

Che appaiano su un tessuto, su una carta da parati o una parete piastrellata, i pattern geometrici fungono da background ideale nell’arredamento di ispirazione vintage, prima di tutto perché rappresentano una soluzione veloce per risolvere e rinnovare uno spazio, mutandone la percezione senza ricorrere a stravolgimenti strutturali e dispendiosi.

Rispetto alla classica parete bianca inoltre, o decorata da canonici quadri, una carta da parati aggiunge al décor un effetto unitario, intimo e accogliente, specialmente se basato sui colori che si ritrovano nei motivi delle carte da parati degli anni '50, caratterizzate da linee semplici e pulite. Chi cerca il tocco glam si ispira agli anni '20 e '30, epoca in cui proliferano i motivi geometrici come le righe, i cerchi, i raggi o le forme a zig zag, tipici dell’Art Déco, o alle fantasie optical delle carte da parati anni '60, simili nello stile a quelle che decorano i set della serie tv “Mad Men”.

Rivisitati in chiave contemporanea, questi modelli sono ancora molto attuali, ed entrano in sintonia con i diversi ambienti della casa: dalla sala da pranzo, dove i pattern scelti per la parete  fanno da scenario ai toni caldi del legno di un sideboard anni '50, fino alla zona living, stanza in cui i tessuti con motivi geometrici contemporanei si utilizzano per rivestire poltroncine e divani vintage, rinfrescandone il look e mantenendo il loro stile confortevole.

Anche nel bagno e nella cucina ormai, la carta da parati (nelle sue versioni high-tech impermeabili e lavabili) è un must da abbinare a mobili retrò in legno, elettrodomestici color pastello e ceramiche decorate da disegni geometrici.

E a proposito di ceramica, dai mercatini di brocantage tornano di gran moda le piastrelle cementine di recupero, che sfoggiano geometrie dagli effetti optical capaci di enfatizzare pavimenti o rivestimenti di pareti, specialmente nelle versioni quadrate ed esagonali, tipiche della prima metà del '900. Ornate da disegni floreali o geometrici, queste piastrelle possono dare vita a composizioni geometriche e accostamenti tra colori molto particolari, che dialogano facilmente con i diversi stili di arredamento, anche quello più contemporaneo.

Tra i designer del '900 pionieri dell’utilizzo dei pattern spicca naturalmente Gio Ponti, precursore della modernità con i suoi inconfondibili motivi in blu e bianco concepiti per l’Hotel Parco dei Principi di Sorrento (progettato nel 1960 e ancora attivo), ribattezzati Blu Ponti, che compongono bicromie simili a quelle utilizzate dall’architetto nelle ville progettate a Caracas e a Theran (di cui si è precedentemente parlato su intOndo). Ogni stanza dell’hotel, oltre alla hall, il bar e il ristorante, sfoggia una composizione diversa di piastrelle in bianco e blu dai motivi geometrici o naturalistici, in origine integrati da tendaggi a pattern sferici prodotti dalla manifattura di Busto Arstizio JSA.

Altro grande classico senza tempo è il contrasto tra pattern bianchi e neri, già sdoganato dai designer più sofisticati degli anni '50, sperimentatori di pannelli per armadi, paraventi, e piani di tavoli bicolore, influenzati dal grande successo dei mobili stampati di Piero Fornasetti. Gli stessi materiali con cui molti mobili vintage sono realizzati disegnano interessanti geometrie: ne sono un esempio certi raffinati arredi progettati da Vittorio Dassi, dinamici e vibranti per via dei motivi geometrici a lisca di pesce tracciati dal legno di palissandro.

Esistono poi pattern geometrici fortemente connotanti: uno di questi è il motivo a griglia o grid pattern, lanciato in Italia dal gruppo fiorentino Superstudio negli anni '70 con la serie Quaderna, tuttora prodotta da Zanotta, oggi ripresa da carte da parati e tessuti destinati alla tavola o alla camera da letto. L’effetto è dinamico ma pur sempre minimal, mentre contrapponendo il grid pattern a oggetti e arredi dai colori accesi, ad esempio appartenenti al Gruppo Memphis, si ottengono contrasti cromatici dal vivacissimo impatto pop. In questo senso è d’obbligo una visita alla Casa Museo Museo Remo Brindisi di Lido Spina (Ferrara): un trionfo del motivo a griglia progettato da Nanda Vigo nel 1973.