14.09.2022

Consigli e tendenze

A caccia di tendenze

Legno scanalato, ferro grezzo e morbidi tessuti guidano l’arredo verso un gusto che ritrova nel mondo vintage importanti sorgenti di ispirazione. Scopriamoli insieme in questa sezione dedicata ai trend della stagione autunnale.

Tra gli stand delle fiere di design, sfogliando le riviste cartacee di arredamento o semplicemente scorrendo sul telefono le miriadi di immagini di interni che arrivano dal mondo, salta all'occhio che nella casa si fanno strada elementi arredativi dalle qualità molto tattili, materiche. Dai rivestimenti delle superfici, con carte da parati dai rilievi tattili che diventano veri e propri dipinti e trompe l’oeil, fino alle piastrelle tridimensionali, approdando naturalmente ai mobili. E siccome il design contemporaneo trova sempre una spiegazione del suo evolversi nelle sue radici più profonde, ecco che dal mondo dell’arredamento vintage emergono le suggestioni che guidano i progettisti protagonisti del nostro tempo.

Partiamo dal legno: dai più pregiati fino al suo derivato di ultima generazione, l’MDF, risultato della lavorazione di fibre di legno a media densità, questo materiale vive un revival della lavorazione scanalata, "grissinata", solitamente proposta sulle ante scorrevoli di tavolini, comodini e sideboard. Pionieri novecenteschi delle lavorazioni a scanalature furono, tra gli altri, i maestri Paolo Buffa, Osvaldo Borsani, Vittorio Dassi, Campo e Graffi‎. Su mobili, credenze e librerie, legni pregiati e scanalati venivano applicati attraverso l’impiallacciatura, tecnica basata sul foglio di legno sottilissimo e pregiato (noce, mogano, palissandro, ciliegio, rovere), applicato sulle superfici a vista di mobili realizzati in legni meno nobili, a scopo decorativo.

Perché ultimamente piacciono le superfici scanalate? Danno l’idea di un segno ordinato e geometrico mantenendo il movimento, specialmente se la scanalatura viene utilizzata solo in certe parti del mobile, definendo un dettaglio. La scanalatura disegna un contrasto nell’andatura piatta del materiale, diventa un “corpo” a sé ravvivando con eleganza briosa anche lo stile più minimal dell’ambiente circostante. Il maestro finlandese Alvar Aalto otteneva un effetto intagliato ordinato, con movimento, nel suo paravento arrotolabile 100 (nella foto), realizzato con sottili strisce di legno di pino allineate verticalmente.

Anche i mobili di metallo entrano con decisione negli ambienti, con in testa il ferro, in cui sono realizzati piedini di sedute, supporti per credenze, ma anche interi arredi come sgabelli, sedute di vario tipo e supporti: il ferro interessa appassionati e interior designer in particolare nelle lavorazioni che lo rendono più ruvido all’occhio e al tatto, creando un effetto ghisa tipico degli arredi da esterno vintage, o delle ricercatissime vasche da bagno con i piedi in forma animale, fino ad arrivare alle lampade industriali.

L’effetto che si cerca è grezzo, ma il trucco sta nell’abbinare il ferro ad arredi imbottiti e tessuti che evocano morbidezza, cercando un equilibrio utile alla visione di insieme della stanza. Tra i primi progettisti del '900 a iutilizzare il metallo come elemento strutturale e decorativo dell’arredo spiccava Ico Parisi, che introduceva i punteruoli di ottone alle estremità di sedute e consolle, elementi moderni per l’epoca che si sono dimostrati duraturi nel tempo, e mai passati di moda.

Infine, i rivestimenti. Velluti, scamosciati e lana contaminano con la morbidezza salotti, camere da letto, cabine armadio, sale da pranzo e persino la cucina, ma attenzione: l’effetto contemporaneo vuole che essi vadano a rivestire forme geometriche arrotondate e lavorazioni ben precise. Nascono quindi cilindri sovrapposti che delineano sedute e schienali, pouf e poltrone "chubby" e divertenti, che sembrano ciambelle impilate, fino a spicchi che ricordano le conchiglie e lavorazioni capitonné sugli schienali imbottiti di sedie, divani e testiere da letto. Questi volumi e curve risultano avvolgenti, piacevoli alla vista, ed emanano una sensazione di benessere e praticità restando sempre regolari nel loro andamento geometrico, quasi rassicuranti, proprio perché stilizzano in chiave contemporanea e volutamente contenuta, “finita”, le forme plastiche tipiche dell'Art Nouveau e dell'Art Déco.