16.11.2022

I famosi

Che fine ha fatto la sala da pranzo?

Dalle più grandiose agli spazi raccolti, fino agli ambienti più eclettici: sbirciamo in tre sale da pranzo mitiche e tuttora visitabili. Concepite dal genio dei maestri del passato, queste stanze tornano a ispirare l’arredo della nostra zona dedicata alla convivialità.

Pensando a quella che è stata probabilmente la sala da pranzo più amata dal cinema nell’ultimo ventennio, il nostro immaginario non può che fare riferimento alla dining hall del Christ Church College di Oxford. Un luogo che a tutti sembrerà quasi familiare… se ha visto almeno uno dei film della saga di Harry Potter. In tutto il suo splendore rinascimentale, l’immensa sala cinquecentesca rivestita in pannelli di legno tappezzati di ritratti, ha ispirato la sala da pranzo della mitica scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. La vera sala, originariamente facente parte di una chiesa fondata da Enrico VIII poi trasformata in college nel 1546, è pazzescamente iconica per le sue immense tavolate illuminate da abatjour, ed è realmente utilizzata come sala da pranzo degli allievi dell'università.

Rimanendo in tema di luoghi cinematografici, ci spostiamo in una città italiana molto amata dal grande schermo, Torino, per immergerci nella scenografica casa-museo del progettista torinese Carlo Mollino (1905-1973), considerato una delle menti più poliedriche del XX secolo. Il tavolo da pranzo, composto da un ripiano in marmo che poggia su due colonne recuperate in stile completamente diverso, è un progetto realizzato ad hoc dal designer. Illuminato da una lampada a sospensione in carta di riso, è abbinato a una serie di sedie Tulip di Eero Saarinen per Knoll. Incorniciano gli elementi una specchiera antica, un sideboard e una console — entrambi sospesi alla parete per un effetto di leggerezza dal fascino surrealista —  su cui sono esposti gli oggetti decorativi. Un esempio di come il contesto apparentemente antica possa accogliere l'elemento moderno dando vita a un’atmosfera unica che rispecchia le proprie passioni, la propria storia e quella degli oggetti che amiamo collezionare.

Retrocediamo nuovamente verso fine '800; mentre l’architetto americano Frank Lloyd Wright sta definendo la sua visione di una nuova architettura americana, sta anche progettando i mobili della sua casa a Oak Park, Chicago. Nella sala da pranzo (nella foto), emblema di quanto Wright ambisse a creare un’opera totale nell’arredo, i mobili integrati nascondono i radiatori e l’illuminazione a incasso filtra la luce attraverso la carta di riso. La luce morbida che deriva da questo sofisticato accorgimento — precursore di una tendenza contemporanea amata dall’interior design più colto —  illumina un tavolo in legno massello dalle linee pulite, letteralmente schermato da otto sedie con schienale alto create ad hoc dall'architetto: un’estetica verticale ed essenziale che per l’epoca è rivoluzionaria. I mobili formano così un intimo spazio secondario nella stanza, dando il la allo stile che si ritrova nelle sale da pranzo progettate da Wright, generalmente arredate con sedie dallo schienale alto, collocate in una stanza tutta loro, o nascoste in un angolo del soggiorno a foemare uno spazio nello spazio.

È come se la sala da pranzo riflettesse il pensiero del designer su come le persone dovrebbero cenare… E anche se oggi la sala da pranzo tradizionale tende praticamente a scomparire, complice uno stile di vita sempre più informale e versatile, resta il fatto che chi è abituato a organizzare un pasto in compagnia, dal festeggiamento al semplice pasto condiviso con la famiglia, riconosce l’importanza di una zona dedicata alla convivialità, culminante inevitabilmente nel tavolo da pranzo. Che si tratti di una sala a tutti gli effetti o di open space senza confini precisi, chi si appresta ad arredare quest’area oggi sa bene che non è dedicata esclusivamente all'ora dei pasti: con lo smart working, le sessioni di compiti e le serate di giochi in famiglia, i tavoli da pranzo diventano il fulcro sociale della casa: ecco perché si attribuisce sempre più valore a un mobile di qualità, costruito per durare, che si adatti bene allo stile dell’arredamento generale, e perché no, che possa diventare estendibile quando gli ospiti aumentano. L’arredamento vintage entra da gran protagonista nella concezione contemporanea della convivialità, proprio perché il '900 è stato un secolo di grandi innovazioni nel campo dell'arredamenti, che ha generato nello soazio di poche decadi soluzioni e tendenze molto diverse tra loro.