05.01.2023

Consigli e tendenze

Un 2023 illuminato dal vintage

Quattro lampade dal fascino senza tempo che hanno marcato il ‘900 e immancabili nell’arredamento di tendenza più ricercato dell'anno appena iniziato.

Estremamente iconica nella sua semplicità, la lampada a sospensione costituita da un tubo in ottone cromato con una sfera in vetro opalino, è uno degli elementi di illuminazione attualmente più di tendenza, amata dagli interior designer e reinterpretata dai designer contemporanei in molteplici versioni e materiali. Eppure, non si conosce con esattezza, nella storia del design, chi sia stato l’effettivo ideatore di una soluzione tanto semplice quanto efficace, apparsa sulla scena agli inizi del ‘900 come uno dei primi progetti di apparecchi di illuminazione sviluppati per lampadine elettriche. A questa tipologia di lampada ‑ presenza frequente presso le scuole e gli uffici durante gli anni ’20 e ’30 ‑, si sono certamente ispirati i progetti di importanti esponenti del Bauhaus come Marianne Brandt e Hans Przyrembel, così come la tipologia di lampada a sfera illuminava regolarmente i progetti di interni di architetti del calibro di Peter Behrens, Adolf Loos e Josef Hoffmann. Estremamente fedele all’originale e cavallo di battaglia della ditta Tecnolumen (che la produce dagli anni 80) è la lampada sferica HL99.

Rara e ricercatissima dal collezionismo vintage per il suo inconfondibile stile simbolico dell’Art Nouveau, la lampada da tavolo Wisteria realizzata da Tiffany nel 1901 fu creata da una donna, Clara Driscoll, capo del team di lavorazione del vetro di Tiffany Studios e autrice di altri grandi classici firmati dalla ditta, come la Dragonfly e la Poppy. Nel 2013 Sotheby's ha venduto una lampada originale Tiffany Wisteria per 1,56 milioni di dollari! Con un paralume composto da quasi 2.000 pezzi di vetro appartenente alla categoria Favrile (fatto a mano) iridescente di vari spessori e tagliato a forma di petalo, fattori che rendono ogni esemplare della Wisteria diverso e dunque unico al mondo, la lampada doveva simulare un glicine in fiore, ed è frutto del lavoro di una la squadra di tagliatura del vetro totalmente al femminile, le"Tiffany Girls": si narra infatti che la ditta attribuisse alle donne una migliore comprensione del colore.

Un tuffo nel meglio del design scandinavo d’autore con la lampada da soffitto PH5 firmata dal danese Poul Henningsen per la ditta Louis Poulsen, connubio di complessità formale e funzionalità che ben rappresenta lo stile nordico, che per tradizione mischia bellezza e praticità. Inconfondibile per i suoi elementi concentrici che contengono e direzionano il bagliore dando vita a diverse sfumature di luce, la PH5 nasceva dopo 10 anni di esperimenti e prove al fine di produrre una luce calda e confortevole, e fu presentata per la prima volta alla mostra di arti decorative di Parigi nel 1924. Il successo fu immediato, tanto che la lampada fu presto declinata da Henningsen in modelli da tavolo e da pavimento, e in diverse colorazioni, che continuano a spiccare nel repertorio della casa contemporanea per illuminare gli angoli più accoglienti.

Spesso acquistata in coppia o in gruppi che ne esaltano il valore di oggetto sospeso tra arte e design, la lampada da tavolo Fungo realizzata da Massimo Vignelli per Venini nel 1956 è una delle luci più iconiche e preziose del vintage made in Italy, realizzata in vetro soffiato a mano e decorato a striscioline bianche (la tecnica “canne”). Caratterizzata dalla continuità tra base e paralume mediante una forma tondeggiante che ricorda un fungo, sottolineando automaticamente il carattere giocoso e avvolgente di questa lampada, essa rappresenta un linguaggio innovativo, che viene adottato da gran parte del design dalla metà del ‘900 in poi. Nello stesso anno della sua creazione, Fungo ha ricevuto una menzione d’onore al Compasso D’Oro.