24.08.2023

Consigli e tendenze

Quando vintage fa rima con multitasking

Per molti versi, il design del '900 è stato pioniere dell'abitare contemporaneo, immaginando arredi e sistemi modulari che incorporavano più funzionalità: uno stile dai risvolti giocosi, adatto agli spazi ridotti, e che torna ad affascinare, oltre alle aziende che lo rilanciano, collezionisti e interior designer più estrosi. Ecco alcuni curiosi esempi di arredi polivalenti!

Chissà se negli anni '60, il designer milanese Joe Colombo (1930-1971) immaginava che uno dei suoi progetti più visionari sarebbe passato alla storia come un’icona della contemporaneità, più attuale che mai 60 anni più tardi, e rilanciato sul mercato grazie all'upgrading di materiali e accorgimenti tecnici che lo hanno adattano al nostro tempo, lasciandone il concept totalmente inalterato.

Stiamo parlando della Minikitchen progettata da Colombo nel 1963 per Boffi: totalmente autosufficiente, su ruote e alimentata elettronicamente, questa cucina mobile comprende piano di cottura, minifrigorifero, cassetto di contenimento, sportelli per stoccaggio, cassettini portaposate, prese di corrente per piccoli elettrodomestici, tagliere e piccolo piano estraibile... per un totale di mezzo metro cubo di spazio!

Tuttora esposta nella collezione permanente del MoMA di NY, la Minikitchen apriva la strada a Joe Colombo per la realizzazione di scatole abitative, le cosiddette "total furnishing units" realizzate dal designer su grande scala, case modulari mobili e flessibili che, esposte nel museo newyorkese nel 1973 in occasione della leggendaria mostra "Italy: The New Domestic Landscape", si affermarono tra i progetti del made in Italy più acclamati dal pubblico internazionale.

Può sembrare sorprendente quanto oggi gli arredi dedicati al comfort, i divani in prima linea, abbandonino lo stato di semplice elemento arredativo trasformandosi in veri e propri spazi polifunzionali e ibridi, su cui ruotano molte attività della zona living: ecco che le sedute d'avanguardia inglobano tavolini e piani d’appoggio, piccole librerie, complementi per bevande, riviste e telecomandi, fino ai sistemi audio integrato, rigorosamente sincronizzabili con i propri dispositivi, prese USB per la ricarica di smartphone e tablet, luci LED da lettura e tanto altro.

Ma ad esempio, già a partire dagli anni '60 e '70, venivano sdoganati nelle case più in linea con la cosiddetta modernità, i sofa con impianto radio o stereo integrato, speaker, casse e luci, vani portabottiglie e bar. Non solo il divano in sé acquistava un’importanza fondamentale grazie all’evoluzione dello spazio e delle abitudini domestiche ma, negli anni ’70 in particolare, con la televisione che trionfava in buona parte delle abitazioni, aumentava l'attenzione verso la tecnologia su più fronti: e la tecnologia nell'interior, andava sempre a completare il concetto di comfort e relax.

Tra gli anni '50 e '70, sull'onda del boom economico, proliferano i materiali industriali e i nuovi prodotti tecnologici, che nei '70 culmineranno nell'arredamento high tech; gli elementi di grande innovazione mirano a ottenere una casa molto più funzionale, moderna, pratica e comoda. Osservando le immagini delle case di queste decadi non stupisce scorgere, in spazi tipicamente minimal e omogenei, pareti attrezzate che includono in un unico pannello luce, specchio e ripiani d'appoggio, toelette sospese che fungono anche da piano scrivania, librerie modulari che contengono letti a scomparsa per otimizzare gli spazi: una soluzione ideale per spazi ibridi come lo studio, che all'occorrenza si trasforma, in pochi gesti, in una confortevole camera degli ospiti!

Non bisogna inoltre dimenticare che, dagli anni '50 in poi, il made in Italy deve "competere" con l'arrivo sul mercato dei mobili originati dal design scandinavo, un movimento che fa dell'unione simbiotica di praticità, funzionalità, bellezza delle forme e cura dei dettagli il suo motto per eccellenza, conquistando con questo concept il mondo dell'arredamento internazionale e rimanendo sempre sulla cresta dell'onda.

Alcuni pezzi firmati da celebri progettisti del nord Europa brillano per gli ingegnosi meccanismi che li rendono multifunzionali e sempre innovativi, in maniera molto diversa dagli arredi contemporanei, e per questo estremamente affascinanti; tra questi spicca per esempio l'industrioso designer danese Kai Kristiansen (1929), tuttora operativo all'età di 94 anni e autore, tra gli oggetti più ricercati dal collezionismo, di una serie di scrivanie che inglobavano una libreria, un cassetto roteante e un mobile bar segreto. Sono passati 70 anni, ma la reazione di piacevole sorpresa quando si svelano i suoi inaspettati scomparti è rimasta immutata!