Tavolino in stile Luigi Filippo in piuma di noce















Tavolino rotondo del nord Italia con impiallacciatura a fetta d'arancia in piuma di noce. Il fusto centrale del treppiede è in legno massello esagonale, i tre supporti finali, sempre in legno massello, sono sagomati e ben intagliati con linee semplici e rigorose. Al centro del tavolo è presente un delicato e raffinato intarsio che riproduce una rosa, realizzato a mano con legni pregiati e morbidi. I due cerchi periferici del piano sono sempre intarsiati. La caratteristica più interessante e avvincente di questo tavolo è la lavorazione con cui è stato realizzato: l'impiallacciatura in legno (il termine esatto è lastronatura, molto diversa e più antica dell'impiallacciatura in legno). La lastronatura è una tecnica artigianale che si diffuse già nel corso del XVI secolo e rimase immutata fino alla metà dell'Ottocento prima della Rivoluzione Industriale. Consisteva nel tagliare a mano i tronchi di legno nobile (noce, mogano, radica, radica, piume di noce, ecc.) con antiche seghe in tanti strati con spessori che andavano dai 4 ai 6 millimetri, che venivano poi applicate ai mobili a scopo decorativo. La finitura di questo procedimento era molto complessa: lo strato di legno veniva trattato con terra naturale disciolta in acqua per la tonalità desiderata, veniva invecchiato con la pietra, fissato con la gommalacca applicata con un pennello e infine la lucidatura veniva eseguita in 12 fasi con un batuffolo di cotone imbevuto di gommalacca, olio di paglia con polvere di pietra pomice. La lastronatura non va confusa con l'impiallacciatura del legno che è un procedimento moderno, infatti lo strato di legno viene tagliato a macchina e lo spessore è inferiore a 1 mm, mentre quello della lastronatura, come già detto, è da 4 a 6 mm.Questo tavolino proviene dal Nord Italia nel 1850.
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