Mino Maccari, Conversazione dura, 1960-1979

Mino Maccari, Conversazione dura, 1960-1979 1

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Rough Conversation è un'opera d'arte realizzata da Mino Maccari  (1924-1989) negli anni '60.Firmato a mano e dedicato a Corrado SofiaBuone condizioni con lievi fioriture e pieghe.Mino Maccari (Siena, 1924-Roma, 16 giugno 1989) è stato un Scrittore, pittore, incisore e giornalista italiano, vincitore del Premio Feltrinelli per la Pittura nel 1963 e primo vincitore del Premio Satira Forte dei Marmi nel 1973. Terminati gli studi secondari, si iscrive all'università. Interventista come molti giovani del suo tempo, prese parte alla Grande Guerra all'età di diciannove anni come ufficiale di artiglieria da campo. Al termine del conflitto riprese gli studi universitari a Siena e nel 1920 si laureò in giurisprudenza. Nel 1924 fu chiamato da Angiolo Bencini a curare la stampa della rivista Il Selvaggio, apertamente intransigente fascista, rivoluzionaria e antiborghese, dove furono pubblicate le sue prime incisioni. Dopo alcuni anni di convivenza tra il lavoro al giornale e lo studio legale, all'inizio del 1926 lasciò la professione forense per assumere la direzione de Il Selvaggio che manterrà fino al 1942. Nel 1928 fu autore del piccolo libro edito da Vallecchi (Firenze), Il Trastullo di Strapaese (canzoni e legni incisi) che raccoglieva canti fascisti (lo stesso libro fu più volte sequestrato ad Antonio Gramsci durante la sua detenzione). Con il trasferimento della redazione del Selvaggio nel 1925 da Colle di Val d'Elsa a Firenze, Maccari collaborò con Ardengo Soffici, Ottone Rosai e Achille Lega. Nel frattempo, tra il 1927 e il 1930, si fa conoscere al grande pubblico come pittore partecipando a diverse mostre nazionali. Sempre nel 1930 Maccari lavora a Torino presso La Stampa come caporedattore e ha come direttore lo scrittore Curzio Malaparte. Molto intensa la sua presenza nel mondo culturale ed editoriale del regime fascista, scrive e collabora con diverse riviste: Quadrivio, L'Italia Letteraria, L'Italiano e Omnibus di Leo Longanesi; poi, durante la guerra, ne Il Primato di Bottai e, successivamente ancora, ne Il Mondo di Pannunzio (dal primo numero, nel 1949), fino a Documento di Federigo Valli. Vasta è anche la sua produzione grafica, che spazia dall'Album di Vallecchi (1925), Il trastullo di Strapaese (1928) a Linoleum (1931). Maccari illustrò nel 1934 La vecchia del Bal Bullier di Antonio Baldini e nel 1942 pubblicò la cartella Album, seguita da Come quando fuori Piove e Il superfluo illustrata. Per la sua opera pittorica ricca di evidenti accentuazioni cromatiche e di pennellate veloci, il disegno violento unito alla per il tratto vivace del segno grafico delle sue incisioni, è riconosciuto dalla critica come un artista completo. Nel 1962 gli viene affidata anche la presidenza dell'Accademia di San Luca a Roma e riesce ad ottenere una mostra personale alla Galleria 63 di New York. Infinita è la sua produzione di disegni, acquerelli, tempere, ecc., talvolta in collaborazione con prestigiose case editrici; da citare, a titolo esemplificativo, i 32 disegni in bianco e nero e a colori con cui ha illustrato Il gusto di vivere, volume che raccoglie scritti di Giancarlo Fusco, curato da Natalia Aspesi e pubblicato da Laterza nel 1985. Maccari, Senese e grande contradaiolo della Torre, dipinse il Palio del 16 agosto 1970 vinto da Selva. Nel 1973 gli viene assegnato il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi, premio nato in quell'anno. Morì senza grandi clamori, in silenzio, all'età di novant'anni, a Roma il 16 giugno 1989.

ID: 70455-1714625163-89634

Dettagli sull'oggetto

Black
Trasparente

Colore

Altro

Materiale

Buono

Condizione

Italiano

Origine

60-70

Periodo

1

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Misure dell'oggetto

24 cm

Altezza

28 cm

Larghezza

0 cm

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