25.11.2021

I famosi

La firma del designer sui nostri guardaroba

Si assottiglia sempre di più il confine che separa il design industriale dai settori affini: moda, arte e architettura. Con la consueta praticità i progettisti del XX e XXI secolo guardano anche al guardaroba, scopriamo insieme qual è il risultato.

Sono oggetti d’uso che oggi raggiungono cifre da capogiro nelle più importanti aste del lusso e che sono sempre più ambite da amatori e giovani collezionisti. Stiamo parlando delle sneakers firmate da celebri designer e possibilmente indossate e firmate a penna da celebrità e grandi personaggi dello sport - un esempio tra tutti le mitiche Nike Air Jordan, uscite ormai quasi quarant’anni fa e disegnare per il mitico campione di basket Michael Jordan. Scarpe e indumenti fanno notizia sui giornali e stanno in bella mostra sui piedistalli dei più importanti musei al mondo. A cosa si deve tutto questo successo?

Dagli anni ‘80 in poi la soglia che separa moda, arte e design si assottiglia sempre di più e non sono più solo le celebrities ad ispirare il design di scarpe e indumenti, ma addirittura gli stessi artisti e designer. Si pensi, per esempio, alle scarpe da signora “Sottsass” prodotte da Pierre Hardy e ispirate al design del celebre specchio rosa Ultrafragola.

Un dialogo, quello tra moda e design, che è tutt’altro che univoco e che vede gli stilisti trarre ispirazione dalle icone del design e dell’artigianato, come anche i designer prendere spunto dalle passerelle. Ultimamente i più attenti al settore avranno notato la collaborazione tra Fornasetti e Louis Vuitton per la collezione Autunno Inverno 2021 dove, sotto i riflettori del museo del Louvre, hanno sfilato capi che sono veri e propri pezzi di storia composti da modelli di scultura, pittura e architettura classica stampati sui vestiti. Dal versante del prodotto non si può poi non pensare alla collezione “Abiti” di Gianfranco Ferrè, che includeva una serie di sedute ricoperte di tessuto così abbandante da includere al lato un plaid da ripiegare ed adagiare comodamente sulle gambe. 

Il grande graphic designer Massimo Vignelli, non trovando una soluzione che funzionasse per lui stesso, firmava la propria linea di vestiti - una collezione di comodi capi tagliati in stile minimalista prodotti in grigio e nero. Mentre Roberto Capucci, detto anche lo scultore della seta, collabora oggi con Ceramiche Rometti per creare una serie di vasi ispirati ai suoi vestiti d’alta moda esibititi alla Triennale di Milano (da cui è tratta la foto sopra).

Non si tratta di semplice citazione, o di un tributo che uno fa all'altro, ma piuttosto di una visione del futuro che vede moda e design come realtà sempre più vicine al consumatore. D’altronde è la stessa curiosità verso il mondo e i suoi costumi, ad accomunare designer e stilisti, entrambi alla ricerca di soluzioni innovative per prodotti sempre più portabili e pratici.