30.06.2022

Consigli e tendenze

I libri da non perdere quando si parla d'arte

Adatti a specialisti, amatori, collezionisti o semplici curiosi, oggi ti suggeriamo alcuni testi che trattano in maniera più o meno convenzionale di storia dell'arte. Arricchisci la tua biblioteca con testi rilevanti di ieri e di oggi.

Photo by Bruno Mira

Racconti biografici, manuali, guide, diari e romanzi, oggi non mancano i testi dedicati a una delle discipline più mutabili al mondo, l'arte. Il lettore può essere di diversa natura, l’artista che cerca ispirazione, lo specialista che cerca una nozione o il semplice amatore che si diletta ad apprendere di tecniche, stili e colori: quel che è certo in ogni caso è che quando si tratta di arte non si smette mai di imparare.

Questa è forse la ragione per cui  la produzione di opere letterarie che si occupano di storia dell’arte è così copiosa, tanto da disorientare chi vorrebbe semplicemente porre le basi per sviluppare una conversazione sull’argomento. Sul filone dei consigli per i lettori, oggi intOndo vi presenta una piccola selezione di opere rilevanti in questo campo. Questa lista, seppur non esaustiva, può essere un buono strumento di partenza per chiunque voglia avventurarsi in una conversazione riguardo all’arte di ieri come a quella di oggi.  

Partiamo dalla fine: per una visione non tradizionale della storia dell’arte, vi consigliamo due volumi di autori (e artisti) nostri contemporanei. A History of the World in 100 Objects è l’ambizioso progetto di Neil Mcgregor che qualche anno fa ha pensato di descrivere per i microfoni radio della BBC 100 oggetti, tutti provenienti dalle collezioni del British Museum di cui al tempo era il direttore. Per far­lo, ha sostituito alle immagini un numero e­quivalente di storie, raccontate attraverso la sua vo­ce, ma anche lasciando la parola a una folla di studiosi, esperti, artisti, e oggi collezionate nell’omonimo volume da leggere come una mini un'enciclo­pedia, come un romanzo, o da visitare come una Wunderkammer.

Sempre dal mondo angosassone viene Una storia di immagini: dalla caverna allo schermo del computer, il libro di David Hockney e Martin Gayford che esplora l’arte in un formato di dialogo, come se il lettore stesse osservando la coppia tenere una lezione sull’argomento piuttosto che leggerlo da solo. Una lettura anticonvenzionale piena di ottimi spunti.

Se invece si cerca qualcosa per espandere le conoscenze da manuale d’arte del liceo, il primo testo che bisogna assolutamente conoscere è Le Vite (Le vite de' più eccellenti pittori, scultori, e architettori), una narrazione delle biografie degli artisti del Rinascimento organizzata per medaglioni biografici da un artista loro contemporaneo - o che visse al massimo a qualche decennio di distanza - Giorgio Vasari (1511-1574). Entusiasta ammiratore di Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio e Leonardo da Vinci, Vasari ci fa entrare nel mondo delle botteghe rinascimentali attraverso aneddoti, punti di vista personali, opere e abitudini. Pubblicata prima nel 1550 e poi rivista nel 1578 quest’opera è considerata da molto il primo testo che punta a trasmettere ai posteri il segno lasciato da coloro che Vasari considerava i migliori tra i maestri del Quattrocento e Cinquecento.

Meno noto, ma similmente innamorato dell’arte classica era Giovan Pietro Bellori (1613-1696) che nelle sue Vite de' Pittori, Scultori et Architetti Moderni, un racconto biografico simile a quello del Vasari, ma spostato al secolo successivo, esalta l’estetica idealistica della pittura bolognese ritenendola superiore a quella forzatamente realista dei Manieristi e soprattutto al prorompente realismo caravaggesco che andava diffondendosi tra i suoi contemporanei. Sulla scia dell’idealismo del Bellori si inserisce il pensiero di grandi altri più noti pensatori, scrittori e storici dell’arte, primo tra tutti Johann Joachim Winckelmann (1717-1768), che a proposito di classicismo scrisse:  “L'unico modo per diventare grandi, o addirittura inimitabili se possibile, è imitare i greci.”

Tornando ad autori più vicini a noi, e pensando ad un approccio differente, ci affidiamo alle pagine scritte da Francis Haskell (1928-2000) professore di Oxford che si occupò di gusto, di collezionismo e dei rapporti tra l’arte e i personaggi che vi gravitano intorno: artisti, committenti, amatori. Se vi interessa una lettura sugli studi sociali dell’arte vi consigliamo il suo Patrons and Painters: Art and Society in Baroque Italy (1962) e History and its Images: Art and the Interpretation of the Past (1993).

Ci sono poi autori da manuale che non si possono dimenticare per il loro approccio storico-critico. In primis Giulio Carlo Argan (1909-1962), ex sindaco di Roma, professore emerito di storia dell’arte e fondatore della rivista Storia dell’arte. I suoi 3 volumi sulla Storia dell’arte usciti nel 1968 sono tutt’oggi un valido strumento per chi vuole avvicinarsi alla materia seguendo un approccio razionale. Sempre per un lettura completa, ma non puramente didattica delle discipline storico-artistiche, l’intera opera letteraria di Ernst Gombrich (1909-2001) è un must: The Story of Art (1950) non può mancare sugli scaffali di chi ama l’arte e Ideals & Idols. Essays on Values in History and Art (1979) è un testo validissimo per chi vuole analizzare la storia delle arti visive da un punto di vista psicologico.