16.05.2024

I famosi

I vasi di Gaetano Pesce: come sceglierli come interpretarli

Scopri la nostra guida ai pezzi cult di Gaetano Pesce in cui ogni vaso, anche se prodotto in serie, è originale e senza precedenti.

Metà veneziano e metà fiorentino Geateno Pesce, architetto, designer e più ampiamente artista visionario, ha lasciato il suo segno indistinguibile nella storia del design italiano dell’ultimo secolo. Venuto a mancare pochi mesi fa all'età di 84 anni, Pesce era considerato una sorta di iconoclasta, per aver costruito la sua carriera sulla sperimentazione radicale con i processi e i materiali. Questa pratica, diventata molto popolare oggi tra la generazione di designer, era considerata molto insolita negli anni del suo debutto, quando il Modernismo era al suo apice.

Ma la sperimentazione, soptattutto verso la fine della sua carriera non era solo quella pratica e funzionale, ma soprattutto quella concettuale. Attento osservatore del suo tempo, Pesce cercava sempre di affiancare alla forma e alla funzione anche il significato, l’espressione di valori più ampi: “C’è sempre una doppia funzione nel design, quella pratica e quella culturale. Io cerco sempre di tener presente entrambe al fine di far riflettere il fruitore sul nostro tempo, un po’ come nell’arte.”

E ultimamanete Gaetano Pesce definiva il nostro tempo molto liquido, poco costanete e mutevole. La sua passione per le resine, per i siliconi colorati e le opere plastiche derivava dunque da questo pensiero di liquidità e libertà di espressione. Durante una delle ultime interviste a Art Basel Miami diceva: “La funzione di decor è morta oggi, il design deve concentrasi sull’espressione e sulla ricerca di un mondo migliore, approfittando della diversità e rifiutando ogni omologazione.”

L’importanza della diversità applicata a progetti d’arte, d’architettura e ultimamente anche di moda (si veda il progetto realizzato a Milano per l’allestimento di Bottega Veneta) risuona anche nel “piccolo” campo delle arti applicate, strumento di una diffusione più di massa. E i sui vasi cult in plastiche morbide e colorate ne sono l’esempio più lampante.

Ammaliato dai colori veneziani a cui fa continuo riferimeno durante la sua carriera, Pesce sottolinea come i suoi vasi a differenza di quelli in vetro di Murano sono espressione del progresso: “Se cadono no si rompono, ma rimbalzano e tornano dritti su se stessi”. Flessibili, fluidi, trasparenti ed elastici questi vasi suggeriscono come si dovrebbe comportare l’uomo del nostro tempo.

Non sono eleganti, non sono nemmeno troppo pratici, e quindi perché dovremmo acquistarli e custodirli nelle nostre case? Semplicemente perché fanno riflettere come le opere d'arte, direbbe Pesce oggi. Per natura ognuno di questi vasi è diverso, marchiato e prodotto in serie ed edizioni limitata. Alcuni portano un messaggio ancora piú evidente, come per esempio il vaso “Goto”  oggetto-scultura in resina realizzato dal maestro per il Caffè Florian di Venezia in occasione dell'esposizione temporanea durante la Biennale di Venezia del 1995. Il testo impresso in italiano sulla resina è un brindisi a Venezia: "Brindiamo a Venezia perchè diventi ancora un luogo di vita moderna, di moderno comportamento, di progresso, di servizi, gioia, di ottimismo, di scoperta, di fiducia nel futuro, di coraggio. Aperta alla cultura del mondo attuale.... e non di un luogo di pregiudizi, di protezione, di conservazione, di immobilismo, luogo soporifero, museo-culto del passato, esempio di reazione, disperante posto per le giovani generazioni, di torpore, di provincialismo di mute imprese nostalgiche.... non più maschere-surrogati del tempo presente che chiede a Venezia lo spazio per esistere."

Collezionabili e unici, essi si possono trovare in un range di prezzo a seonda delle edizioni. I vasi di Pesce sono diventati pezzi cult del design perché appartengono a un movimento che punta alla diffusione di una originalità di massa, in cui le piccole e le grandi differenze, come composizione della resina, colore, forma, lavorazione, serie, ecc., vengono premiate per la loro capacità comunicare diversità e dunque istigare curiosità.