Sei pannelli intarsiati con raffigurazioni di sei divinità, rappresentate entro cornici ovoidali, appartenenti alla mitologia greco-romana. Le cornici, fatto salvo per i riquadri degli spigoli, sono impiallacciate in bois de violette di testa anche nei profili e filettati con tre filetti in bosso, acero e cedro, le riserve ovali stesse, poste su un fondo d'acero sono incorniciate dalla filettatura precedente con l'aggiunta di un filetto d'osso. Le divinità sono invece intarsiate su di un fondo di palissandro con l'utilizzo di vari legni, ed osso in alcuni particolari tinto. Particolarmente di pregio e raffinata nell'esecuzione è la bulinatura che ombreggia e disegna il legno. I pannelli recano la scritta sulla sinistra „ Raffaele Sanzio Urbino.“ Sulla destra „Luigi Mascaroni Fece“, al centro sotto il dipinto ligneo il nome della divinità raffigurata.
Gli dei sono tutti raffigurati sopra ad un cocchio trainato da vari animali reali o mostruosi, e sono riconoscibili, oltre che per il nome riportato al di sotto della scena, anche per gli attributi dai quali sono accompagnati. Apollo è infatti coronato con i raggi del sole del quale conduce il carro portato dai quattro cavalli; trainata da due vestali, Diana ha sulla fronte la mezzaluna e si accompagna con arco e frecce, strumenti di caccia; Marte è raffigurato come un dio guerriero trionfante che regge una lancia; Mercurio indossa l'elmo e i calzari alati mentre con la mano destra trattiene il caduceo, il suo cocchio è trainato da galline; Saturno sorregge una lancia e trattiene le redini dei due serpenti infernali; infine Venere è rappresentata come una fanciulla seminuda la cui biga è tirata da quattro colombe. Le opere, mai toccate hanno ancora nel telaio posteriore i chiodi antichi che le tengono fissate alle cornici.