27.05.2021

Un vintage da Oscar

Dopo l'ultima cerimonia degli Academy Awards, diamo uno sguardo più da vicino alle ispirazioni vintage alla base delle scenografie di tre film premiatissimi: the Father, Minari e Mank.

Tra serie tv e grande schermo, come sapete il team di intOndo non si lascia sfuggire chicche e dettagli vintage da scovare tra set e scenografie. In questa occasione non potevamo non dedicare uno spazio ad alcuni dei film più popolari e premiati durante gli ultimi Academy Awards, da cui sono emerse atmosfere davvero uniche, dove il tocco retrò è sempre un elemento di personalità che fa la differenza. Buona visione e…buona ispirazione!

1.    L’eleganza eclettica di The Father

Il film, vincitore dell’Oscar per il miglior attore protagonista (Anthony Hopkins) si svolge per gran parte in un grande appartamento che è la quintessenza dell’eclettismo britannico, che mette al centro l’effetto cosy, l’atmosfera sofisticata ma accogliente: eccoci nella splendida Maida Vale, una delle zone residenziali a nord di Londra più amate dagli inglesi. A pochi passi dal Regents’ Canal e dal pittoresco quartiere di Little Venice, tra case in stile vittoriano e giardini rigogliosi sorge la mansion house del film, un tipico esempio di edificio dei primi del '900, con interni caratterizzati dagli alti soffitti e dalla presenza di dettagli architettonici associabili al movimento Arts and Crafts, costituito in Inghilterra da William Morris e in Scozia da Charles Rennie Mackintosh, sul finire dell’800: il caminetto ornato da mattonelle variopinte, i vetri colorati che decorano le porte, sono tipici elementi ritrovabili negli interni londinesi tra i primi anni del '900 fino ai '30, che noterete se vedrete questo film! In The Father, la cornice Arts and Craft si mixa agli arredi degli anni '50 e '60 come le poltrone in stile scandinavo in teak e morbidi velluti, o i tavolini d’appoggio in ottone e vetro, alternati a pezzi dal carattere più imponente e dai volumi scultorei, come le credenze Art Déco con i pannelli bombati o lavorati a onde, su cui trionfano lampade eleganti con basi a parallelepipedo.

2.    Mank: l’apoteosi del lusso

Il film, che è stato premiato per la miglior fotografia, è un’ode al glamour della Hollywood degli anni '30: non a caso la pellicola è totalmente girata in bianco e nero… più vintage di così! Gli interni sfarzosi esibiscono stili vari, dagli elementi spagnoleggianti ai dettagli in stile gotico, intervallati da grandi arazzi sospesi alle pareti, pannelli in legno e caminetti decorati, che immergono lo spettatore nell’atmosfera elettrizzante del mondo del cinema e dello star system ai suoi albori, tra party, divi in abiti da sera e produttori in cerca di sceneggiature di successo. Come la gran parte dei film deliberatamente girati in bianco e nero nell’era del colore, l’effetto vintage risulta magicamente attuale, immergendo personaggi e spettatori in una dimensione unica… che non sarebbe più la stessa se fosse filmata a colori.

3.    La semplicità di Minari

Il film, che si è aggiudicato l’Academy Award per la migliore attrice protagonista (Yuh Jung Youn) testimonia quanto un certo tipo di estetica e tematiche affrontate dal cinema internazionale si avvalga per le proprie scenografie del mondo del vintage, incentivando l’economia circolare attraverso i brocante, come ha affermato in un’intervista con l'American Film Institute la scenografa Lee Yong Ok, che ha raccolto molti degli arredi e degli oggetti per questo film tra mercatini delle pulci e vendite in giardino, i cosiddetti “yard sales”, iniziativa che genera automaticamente il riutilizzo di oggetti utili che rischierebbero di essere buttati o dimenticati in un magazzino. Il risultato? Tocchi vintage semplici e funzionali, che conferiscono agli interni la sensazione di luogo vissuto: situata nella campagna rurale dell'Arkansas, la casa mobile del film è arredata con mobili in legno in stile rustico abbinati a carte da parati, poltrone dal taglio classico, arredi in formica e paralumi retrò in stoffa.