Le case raccontate dal cinema sono concepite come opere d’arte totali; tra gli autori contemporanei sensibili a questo concetto non si può fare a meno di citare il regista Damien Chazelle. Il suo ultimo film Babylon, epico e spettacolare, è un trionfo di ambienti in cui colore e opulenza si mixano ad elementi “ruvidi”, talvolta grotteschi, in una Hollywood anni ’20 mai vista prima. Senza cadere nei cliché tipici del revival, il regista studia profondamente l’arredamento e la moda dell’epoca per riproporli in chiave inedita e anticonvenzionale: perché il risultato artistico passa sempre attraverso uno studio della storia. Tra feste piene di eccessi e stravaganze, set affollatissimi di capolavori del cinema muto, case lussuose immerse nel nulla e vibranti concerti jazz, Chazelle mette in scena interni senza tempo, in una storia di intensità felliniana all’ennesima potenza.
MOODBOARD / SUGGESTIONI DA BABYLON
«Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l'acciaio, non è il vetro l'elemento più resistente. Il materiale più resistente nell'edilizia è l'arte» - Gio Ponti, architetto e designer.
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