Questa tela di Mario Gianquitto, datata '83, è un fascinoso esempio di come l'arte possa esplorare le profondità dell'animo umano e i confini tra realtà e fantasia. Al centro dell'opera, troviamo il ritratto di una giovane ragazza, i cui capelli ricci e castani incorniciano un viso di una bellezza pura e al tempo stesso enigmatica. Il suo sguardo diretto e la presa delicata delle mani sembrano racchiudere un mondo interiore ricco di storie taciute. Nell'angolo in basso a sinistra, come se emergesse dall'ombra, si rivela la figura di un giullare dall'aspetto quasi etereo, con i suoi abiti vivaci che contrastano con i toni più sobri dello sfondo. La presenza di questa figura aggiunge un livello di surrealismo e intriga alla scena, suggerendo un legame nascosto tra la bambina e il personaggio favolistico. Il gioco di luci e ombre, unitamente all'uso di colori tanto vibranti quanto sfumati, crea una dimensione che è quasi onirica, portando l'osservatore a interrogarsi sulle storie nascoste dietro i soggetti raffigurati. Quest'opera non è semplicemente un dipinto da osservare, ma un enigma da risolvere, un viaggio nel soggettivo che solo l'arte sa offrire con tale maestria.